Il 5 gennaio, ad un mese dal mio quarantanovesimo
compleanno, sono uscita dal guscio.
Il guscio mi era stato messo attorno dal mio compagno e dai
miei figli perché dalla scorsa estate ero reduce da lunga ed inspiegabile
malattia con un quadro clinico che apparentemente si era risolto a novembre.
Vacanze Natalizie e lockdown hanno aiutato i miei
paladini a proteggermi, non vedevo
nessuno e loro cercavano di limitare il rischio di un mio possibile contagio in
ogni modo. Non era semplice, ma sono stati bravi e mi hanno protetta.
[07:11, 11/2/2021] Maria Ginevra Fadda: “Ale ciao... Sintomi Covid contatto domenica
con positivo saputo ieri... Non voglio aspettare di fare il molecolare per
curarmi, mi puoi per favore ripetere cos’avevi preso tu? Per adesso io azitromicina
e solite lactoferrine..”.
Con questo messaggio ho
creato una task force.
Risposta del dottore in questione curato da colleghi medici
(compreso il suo vicino di casa che lavora al centro urgenze Covid delle Molinette)
e amici alimentaristi x la prevenzione: “Consiglio
di tutti è di NON esitare (= non aspettare di avere sintomi, soprattutto
polmonari, per iniziare terapia) e NON sottovalutare l’integrazione!!” ; a
seguito mi ha inviato la lista della
spesa che è finita sul “tavolo” di un medico ortopedico ospedaliero, un medico
anatomopatologo responsabile del servizio di medicina legale di una delle 5 Asl
della Liguria, con successiva specializzazione in psicoterapia, ed il mio
medico di famiglia. Infine, ma non ultimo, un medico in pensione con esperienza trentennale in sala rianimazione ed anestesia .
Dovevo cntinuare a prendere l’antibiotico per depotenziare
la carica batterica che il virus si porta dietro ed avrei dovuto prendere
antinfiammatorio, tra tutti il migliore pareva essere l’aspirina. Ma non esiste
ad oggi un protocollo univoco, perciò dovevo leggere, chiedere e soprattutto
osservare il mio corpo che NON DOVEVA AMMALARSI DI COVID-19, ma sapeva già da
una settimana di non stare bene.
Una mia amica positiva ed ignara, vista la domenica prima, mamma
e insegnante, mi aveva illuminato sui sintomi che non avrei dovuto avere; ma
ero uscita dal guscio e avevo avuto infinite e molteplici occasioni anche se
non prendevo i mezzi, anche se mi spostavo a piedi fino a 5 chilometri da casa:
Torino era troppo fredda per la bici a Gennaio e dovevo comunque proteggermi.
Ecco, il mio esordio era stato battezzato: l’11 Febbraio in serata
avevo 38.5°C e saturazione 95%, con aspirina in corpo che non attutiva il
dolore che provavo a schiena, costole, articolazioni e testa, avevo passato la
giornata tra brividi e pelle bruciante , con una temperatura assolutamente
incoerente. Stava male anche il mio compagno che in realtà non aveva né dolori,
né febbre , ma tossiva come un matto.
Il 12 mattina dovevo andare a fare il tampone. Avevo meno
dolore osseo, soprattutto al cranio; avendo sudato moltissimo durante la notte,
la temperatura era scesa a 37.9° C, ma era la saturazione al 93% che alle 9.30
aveva avuto conferma tramite l’antigenico precoce fatto l’ora prima: ero
positiva. Il risultato del molecolare mi sarebbe arrivato come conferma solo il
giorno dopo e con esso io in quarantena e il resto della famiglia in isolamento
fiduciario.
Il 14 Febbraio, il mio compagno e la mia primogenita hanno
fatto il test, il 15 tampone positivo. Quindi dal 10 Febbraio eravamo chiusi in casa: tre
malati di COVID-19( !) e tre asintomatici che cercavamo di proteggere mangiando
ad orari diversi usando ambienti diversi. Tutto inutile: nel giro di pochi
giorni uno dopo l’altro hanno sviluppato sintomi anche gli altri tre ragazzi.
Solo che mentre gli altri dopo un paio di giorni di febbre
con più o meno dolori e terapia precoce ne
venivano fuori molto bene, senza conseguenze, io ho cominciato ad avere la
febbre con il picco più alto di notte, tutte le notti. La saturazione degli altri sempre bellissima,
la mia dopo 5 gg era 93%. Mi hanno dato cortisone ed eparina .
Sono rimasta sempre intorno a 92-90%, ma di notte con le
crisi di febbre 88%... E non era la cosa peggiore: il peggio era il dolore alla
testa. Credevo mi esplodessero le meningi, un male pazzesco di cui l’origine
poteva essere legata alla febbre che arrivava oltre 40.0°C ogni notte, contro
la quale gli antidolorifici/antipiretici
parevano essere del tutto inefficaci.
Una settimana fa, domenica 21Febbraio, sono venuti a
visitarmi i medici dell’USCA, sollecitati dall’Asl e dal mio
medico curante, per diagnosticare l’entità
polmonite e ipotizzare una eventuale terapia di ossigeno. Sono stata visitata tre volte da
allora: due dai medici USCA ed una dall’ortopedico ospedaliero che tentava di
capire l’entità del danno ai polmoni e l’origine del mal di testa. Erano tutti
concordi nel diagnosticare la polmonite da Covid-19, che però non era
compatibile con i miei dolori e la febbre oltre 40°C tutte le notti da ormai
più di una settimana.
[11:23, 23/2/2021] Maria Ginevra Fadda: “Allora ho pensato che forse ho un batterio
stronzo, recidivo, nella cavità nasale o nelle ossa del cranio. Nico, sono
riuscita a trovare un laboratorio analisi... Mi faccio da sola il prelievo e
mamma lo porta”.
Nico: “Spero con tutto
il cuore lo trovino”, quanta fiducia ricevevo.
[08:59, 24/2/2021] Maria Ginevra Fadda: “Fatto! buongiorno Ale, sta funzionando l’estratto puro di echinacea:
aspettare il 3 prima di curarmi a livello sistemico era diventato
insostenibile; ma la buona notizia è che stanotte ho potuto dormire con tre
risvegli lavate e sudate relativamente contenute e con una modesta dose di
metamizolo. Volevo dirti anche un'altra cosa, da due settimane oltre lactoferrine
prendo pirv-F20 e mi faccio iniezione di eparmefolin e liposom.”
Ho parlato col mio medico e con l'unità Covid ed hanno
approvato l'indagine: prevedevano tempi
biblici e ospedale, ma io mi ero già mossa. Ieri mattina, 24 Febbraio, mi sono
fatta un prelievo, un tampone nasale insomma, cercando di raccogliere bene dal
punto dove il sintomo è più acuto ed il laboratorio mi darà il risultato il 3
Marzo.
Nel frattempo continuo ossigenoterapia, che ho cominciato il
23 Febbraio ed alleno resilienza.
12 Replies to “Il mio Covid-19”
Carissima sorella, è terribile ed emozionante leggere il tuo diario di passione e ricovero lento e doloroso. Il tocco gentile e presente della nostra bella famiglia si legge tra le righe, delicato e vigile mentre su tutto la protezione della Ns. Signora, la Madonna Madre di noi tutti, si intravede come una confortevole coperta dopo i tremori notturni e le febbri anchilosanti.
Noi qui da lontano ti siamo vicini e ti abbracciamo forte, tu, Gio e i ragazzi. Vi portiamo nel cuore e nelle nostre preghiere quotidiane con il SS. Rosario.
Pregare serve, ne abbiamo le prove!!!
Grazie di cuore per il tuo scritto di condivisione. Ti amiamo profondamente e ti auguriamo giorni sereni e convalescenza indolore e completa.
Con affetto, Si, Lo, pupo e Zen. 😘
Ti voglio molto bene, a presto.
Cara Ginevra, leggendo il tuo diario, ho avuto un colpo al cuore… Si pensa sempre che ciò che accade e di cui si parla tanto in giro, interessi il resto del mondo… Questo virus è un avversario da prendere molto seriamente… Purtroppo sembra che diverse persone non l’abbiano ancora compreso… Intanto abbraccio, virtualmente, te facendoti tanti tanti auguri di una pronta guarigione, e mando un affettuoso saluto a te e ai tuoi bellissimi quattro gioielli di figli… Appena si potrà, vorrei tanto incontrarti… Claudia 🌻😘
Cara Caludia, Grazie! Ci vediamo presto, promesso. Un abbraccio grande
Cara Ginevra, le tue parole sono lo specchio alla tua vita, al tempo stesso lucida e appassionata, forte e delicata! Sei un equilibrio perfetto di ingredienti magici! Ti sono vicina.
Cara Adriana, testimone discreta e fedele. Mi hai illuminato la strada. Grazie!
Grazie della tua trasparenza e per la coerenza di cui siamo testimoni.
Grazie a te, sei la mia forza, piccola perla preziosa! Ti amo molto
ciao Ginevra, ho letto il tuo diario, se cambio il nome e metto il mio è la stessa storia! iniziata a primi Novembre con moglie e figlia con 37,2 e x precauzione abbiamo fatto tutti e 3 il tampone,tutti positivi! loro antibiotico e tachipirina sono ok; io che non avevo nulla, una mattina, come te, febbre dolori ovunque la pelle che mi faceva male anche a fare la doccia e 39,5 e saturaz 88!!! quindi tra mio medico (ricoverato 1 mese) mi ha dato delle bombe: antibiotici-cortisone-eparina- tachipirina-cortisone areosol che mi hanno fatto riprendere dopo 5-6 gg (rischiato il ricovero). Ora affanno e stanchezza; mia figlia invece sempre mal di testa e fitte al cuore (ma fatto 1000 esami) sintomi post covid! un inferno !!! ti mando un abbraccio
Caro Manuel, ti invito a scrivere al gruppo di aiuto fondato dall’ Avv. Grimaldi. Ti scrivo di seguito il link https://www.terapiadomiciliarecovid19.org/aiuto/
Scusa per averti risposto solo adesso, ma contattali, ti prego.
Grazie Ginevra della tua testimonianza coraggiosa e vibrante. Abbiti cura e ricevi il nostro abbraccio. Telefono Rosa Piemonte di Torino
Grazie a voi per il sostegno e la solidarità! Salvate vite!